Si è svolta questa notte la 94° edizione degli Academy Awards al Dolby Theater di Los Angeles. Le ambite statuette d’oro sono tornate nella loro casa naturale dopo le ristrettezze della scorsa edizione a causa della pandemia. Vediamo come si è svolta la serata, tra i vincitori, le sorprese, e anche qualche schiaffo in faccia.

Una serata fatta per tornare a celebrare il glamour di Hollywood dopo due anni di pandemia e la crisi dilagante di tutto il mercato cinematografico globale. Nonostante tutto quando Hollywood sceglie di cavalcare il red carpet si rimane sempre a bocca aperta. Sì è tornati a sfilare sotto i flash dei fotografi, dove le star hanno potuto di nuovo fare vero sfoggio di sé. Ma passiamo alla cerimonia.

Si ritorna dopo anni ad avere dei presentatori ufficiali della serata, anzi delle presentatrici, le attrici Wanda Sykes, Amy Schumer e Regina Hall. Ma sono le assenze a farsi sentire, in particolare quella del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, che si ipotizzava potesse apparire per un intervento da remoto. L’Academy ha invece optato per un minuto di silenzio in nome delle vittime della guerra in Ucraina.

Per la prima volta non tutte le categorie sono state premiate in diretta tv ma bensì mandando in onda una vittoria preregistrata. Questo per poter accorciare il tempo di messa in onda della serata che da diversi anni sta registrando picchi di share sempre più negativi.

La serata è stata ricca di colpi di scena, a cominciare dal nostro Paolo Sorrentino, che non ha ritirato la statuetta per il miglior film internazionale con il suo E’ stata la mano di Dio. Il premio lo ha vinto il regista giapponese Ryūsuke Hamaguchi per il film Drive my car.

Il film favorito per numero di nomination Il potere del cane, torna a casa con la coda tra le gambe prendendo unicamente il premio alla miglior regia, assegnato alla regista neozelandese Jane Campion.

Ed è infatti il film CODA – I segni del cuore (Sian Heder, 2021) ad essere stato la grande rivelazione della serata, conquistando l’ambita statuetta per il miglior film, quella per il miglior attore non protagonista e quella per la miglior sceneggiatura non originale.

Ma il grande vincitore per numero di premi è stato il colossal Dune di Denis Villeneuve. Con ben sei statuette ha fatto incetta di oscar “tecnici”, tra cui spicca quello per la miglior colonna sonora allo straordinario Hans Zimmer.

La serata è continuata sulla scia di grandi ritorni al passato, come la comparsa di Francis Ford Coppola, Al Pacino e Robert De Niro per commemorare i 50 anni dell’uscita del film Il Padrino (Francis Ford Coppola, 1972). Il ricordo della nostra regista scomparsa Lina Wertmuller, e delle grandi speranze per il futuro come l’oscar alla migliore canzone vinto dalla ventenne Billie Eilish e da Finneas O’Connel, per No time to die.

È nostro parere che i grandi esclusi della serata siano stati i film Netflix Don’t Look Up! (Adam McKay, 2021) di cui abbiamo parlato nel nostro articolo, Don’t Look Up! Una cometa di opinioni discordanti, e Tick, tick… Boom! (Lin-Manuel Miranda, 2021) di cui è necessario ricordare la grandiosa interpretazione di Andrew Garfield.

Ma è per una sola cosa che quest’edizione sarà ricordata, e cioè la vittoria di Will Smith nella categoria miglior attore protagonista per il film Una famiglia vincente – King Richard (Reinaldo Marcus Green, 2021), il quale è stato casualmente anticipato da un sonoro schiaffo in faccia a Chris Rock a seguito di una scomoda battuta sull’alopecia della moglie, la cui sonora risposta di disappunto ha zittito tutta la sala del Dolby Theater.

Ma questo è, the show must go on, anche a costo di perdere la faccia. 

Will Smith speaking at the 2017 San Diego Comic Con International, for “Bright”, at the San Diego Convention Center in San Diego, California, di Gage SkidmoreAttribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

Tutti i vincitori di questa edizione li potete trovare qui. Ci vediamo l’anno prossimo!

In copertina: The 86th Annual Academy AwardsAttribution-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-ND 2.0)